Home page www.laciocia.it

Notizie Origini Tradizioni Foto

Non dimentichiamo le tradizioni

La tradizioni culturali ciociare rischiano di essere dimenticate. Il progresso sociale ed economico dell'Italia tende a cancellare il passato e a far dimenticare l'origine contadina del nostro Paese. Le iniziative culturali, le manifestazione e le sagre di paese possono essere allora utilizzate allo scopo di mantenere viva una tradizione che dà alle nostre genti ciociare quella specificità che la contraddistingue fra le popolazioni laziali ed italiane. E' per questo motivo che abbiamo realizzato questo sito. Ci auguriamo la collaborazione di tutti con lo scopo di documentare quanto più sia possibile il passato di questa terra e le sue tradizioni.

Ricerche fatte nel passato

A Strangolagalli è stato attivo per diversi un gruppo folkloristico molto rinomato che era organizzato e diretto dal dr. Giuseppe De Leo. In quell'occasione si provvide a realizzare una seria ricerca sulle tradizioni del nostro Comune e sugli antichi canti di Strangolagalli. Un'altra importante ricerca è stata fatta una ventina di anni fa dal prof. Franco Tomassi che si occupo di redigere una storia molto documentata di Strangolagalli dalle origini ad oggi. Infine vogliamo ricordare la mostra fotografica di foto antiche realizzata qualche anno fa da Gianni Zomparelli, di cui pubblichiamo qualcosa su questo sito. Questo materiale si può reperire presso la biblioteca comunale oppure presso gli autori (contiamo di pubblicare quanto prima gli indirizzi).

La musica

Esistono ancora diverse persone che suonano con l'organetto le antiche canzoni contadine. Recentemente dei ragazzi si sono avvicinati nuovamente allo strumento principe della musica popolare ciociara. L'organetto è una specie di fisarmonica ma dal funzionamento più complicato. Dispone di una tastiera diatonica per entrambe le mani inoltre un tasto premuto emette note differenti a seconda che il mantice sia in compressione o in espansione.
Un altro strumento tipico, ormai caduto in disuso a Strangolagalli, è la ciaramella. Si tratta di un piccolo strumento a fiato ad ancia doppia dal suono simile ad un oboe. Oggi viene utilizzato solo dagli zampognari.

Le canzoni popolari sono tutte in tempo ternario. I pezzi cantati erano legati ai momenti salienti della vita contadina e alle festività religiose. In particolare molto nota ancora oggi è la Capdannesca, che veniva suonata in segno di augurio al termine dell'anno passando per le case. Gli stornelli strangolagallesi sono stati anche scritti e documentati nelle opere già citate ma è bene ricordare che essi venivano improvvisati ed in genere erano lodi alla donna amata.

Il ballo

Il ballo tipico era il saltarello ciociaro. Danza molto movimentata che richiama vagamente le fasi del corteggiamento. Si tratta di una sequenza semplice di passi molto strisciati a terra da ballare preferibilmente scalzi. Si balla in coppia senza contatto fisico tra uomo e donna ma spesso si ballava anche in gruppo. Lo si vede ancora in occasione delle feste popolari.